Arrivo a Phoenix con un volo interno da San Francisco prima di mezzogiorno e, dopo aver noleggiato l'auto alla Hertz, vado a caccia dell'albergo (già prenotato) che si trova a nord della città nella zona di Union Hills, piuttosto distante dall'aeroporto. Per fortuna, grazie alle highways che tagliano la città, la distanza viene coperta in un tempo ragionevole. Dopo essermi sistemato e aver riposato un pochino, mi incontro con alcuni conoscenti che abitano da alcuni anni a Phoenix e poi faccio un giro in città, prima di uscire a cena di nuovo con loro. Alla fine della giornata senza uscire dalla città avrò coperto più di 100 (!!!) miglia ... il primo antipasto di ciò che mi attende!
Partenza la mattina abbastanza presto e dopo essersi lasciato alle spalle Phoenix punto verso nord sulla highway numero 17 in direzione del Grand Canyon. Dopo una deviazione per vedere le rocce rosse di Sedona (dove mi fermo anche a guardare i negozi, a riposare un pochino e a pranzare a base di hot dog - molto americano!) e Oak Creek Canyon (una bella gola) supero Flagstaff. Non punto direttamente al canyon perché prima voglio arrivare a Cameron e trovare l'albergo dove prenotare due notti. L'obiettivo è il Cameron Trading Post un motel gestito dagli indiani navajo e consigliato dalla Routard. Dopo essermi assicurato una bella stanza per due notti e aver lasciato la valigia sono libero di andare a vedere per la prima volta il Grand Canyon. E' uno spettacolo mozzafiato, mi fermo a lungo in tutti i punti panoramici e scatto un numero incredibile di fotografie ... soprattutto resto a lungo in contemplazione dello spettacolo a Navajo Point (il primo punto panoramico che incontro) ... un sogno che si avvera! Passo l'intero pomeriggio al canyon e mi fermo anche ad aspettare il tramonto in uno dei punti più estremi ... che raggiungo con una marcia forzata perchè sono in ritardo dopo essermi dilungato nelle soste ... In ogni caso non sono solo, ci sono molte decine di persone che hanno avuto la stessa idea, ma lo spettacolo merita! Per fortuna al ritorno c'è un autobus che ci riporta al parcheggio da dove mi restano parecchie decine di miglia per raggiungere l'albergo. Lungo il percorso rischio di investire un cervo che cerca di attraversare la strada giusto davanti a me (nel pomeriggio invece stando comodamente seduto in macchina avevo visto da vicino una volpe). Verso le 22 raggiungo l'albergo dove fortunatamente riesco a cenare.
Partenza abbastanza presto dall'albergo perché mi attende una lunga camminata sul Bright Angel Trail, il sentiero più famoso del Grand Canyon. Purtoppo però perdo un po' di tempo per riuscire a telefonare (il cellulare non prende da quando ho lasciato Sedona e l'utilizzo delle schede telefoniche risulta complesso - per fortuna trovo un negoziante molto gentile che mi aiuta - anche lui incontra delle difficoltà ma alla fine parlando con il centralino capisce che non occorre mettere il doppio 0 davanti al prefisso internazionale) . Avendo accumulato un certo ritardo mi preoccupo di procurarmi da bere (importantissimo visto che soprattutto in fondo al canyon siamo già oltre i 30 gradi centigradi) ma non da mangiare ... grave errore!!! Finalmente verso le 11 mi metto in marcia ... sono da solo ma lungo il percorso incontro diversi escursionisti oltre ad alcuni scoiattoli e piccoli uccelli... per fortuna evito l'incontro più temuto, quello con uno dei serpenti velenosi che vivono da queste parti! In circa un'ora e mezzo sono a Indian Garden dove il sentiero si divide e si può scegliere se scendere fino al Colorado River oppure raggiungere lo splendido punto panoramico di Plateau Point. Visto l'orario scelgo questa seconda soluzione perché più breve e sono premiato da uno spettacolo magnifico sul fondo del canyon. Passo quasi un'ora a Plateau Point dove ammiro lo stupendo paesaggio, scatto molte fotografie, mi riposo e osservo uno scoiattolo che si avvicina senza paura. Poi riparto visto che mi attende la parte più faticosa ... la risalita! Nella prima parte tutto procede benissimo, in mezz'ora sono di nuovo a Indian Garden e in altri 35 minuti sono alla "Three Miles Resthouse" ... poi avrei bisogno di mangiare ma purtroppo ho solo delle patatine che non sono per nulla nutrienti e anzi mi fanno venire sete ... per fortuna almeno di acqua ne ho in abbondanza! Il passo si fa sempre piu' faticoso, devo fermarmi sempre più spesso a riposare e mi occorrono circa 50 minuti per raggiungere la "Mile-and-a-half Resthouse" ... la crisi di fame peggiora sempre più e ormai mi devo fermare a riposare, appoggiando lo zaino e sedendomi, praticamente ogni 100 metri ... nonostante questo riesco ancora a fotografare alcuni magnifici esemplari di California Condor e dopo un'altra ora e 10 minuti sono di nuovo sul Rim. Per prima cosa vado a cercare qualcosa di nutriente, mi compro dei Kit Kat, ma sono talmente esausto che non riesco a mangiare ... devo attendere mezz'ora prima di riuscire a mangiare e a riprendermi. Da questa esperienza ho imparato qualcosa che dovevo già sapere ... mai andare in montagna senza nulla da mangiare!!! Decido di fermarmi a vedere il tramonto al Canyon anche questa sera e rientro nuovamente tardi in hotel dove mangio e vado a dormire ... riposo meritato!
Dopo una giornata senza trasferimenti è ora di cambiare zona... Sveglia al solito verso le 7 e 30 e dopo la colazione e il carico della macchina si parte in direzione della Monument Valley. Attraverso una zona decisamente arida ai margini del Painted Desert che fa parte dei territori anticamente abitati dalla tribù degli Hopi (sono in territorio abitato dai pellirossa praticamente da quando ho lasciato Phoenix). Proseguendo mi addentro nel terrorio della tribù dei Navajo e sul percorso, con una deviazione di poche decine di miglia mi fermo a visitare il Navajo National Monument ... piccolo, ma permette di sgranchirsi le gambe con una passeggiata di una mezz'oretta, di vedere da vicino alcune riproduzioni delle costruzioni degli antichi abitanti della zona, gli Anazasi e in distanza una specie di villaggio scavato nella roccia simile a quelli che incontrerò al Mesa Verde National Park. Quindi proseguo la mia marcia fino a raggiungere Kayenta dove prendo possesso di una stanza al locale Best Western, mi riposo qualche minuto prima di puntare verso la Monument Valley che raggiungo nel primo pomeriggio. Lo spettacolo della valle dal centro visitatori è fantastico... esattamente identico a quello che abbiamo visto più volte nei film western di John Ford! La strada all'interno del parco è sterrata, quindi per la visita ci si deve affidare ai tour organizzati a bordo di jeep. Ovviamente decido di mettermi in lista subito per uno di questi, ma bisogna attendere perché per partire vogliono raccogliere 4/5 persone (al momento sono l'unico partecipante)... dopo un'attesa di un paio d'ore e vari tentativi di sollecito (nel frattempo siamo saliti a 2 partecipanti) mi spazientisco e, notando altre jeep in partenza di una diversa organizzazione, chiedo se ci sono posti liberi e riesco a partire praticamente al volo. La visita dura circa un'ora e mezza ed è veramente molto bella, ci fermiamo in diversi punti dove la guida (e autista) ci permette di scendere e ci fornisce spiegazioni... ovviamente le foto si sprecano! Ritornato al centro visiatatori decido di attendere il tramonto quando le rocce assumono un colore rossastro per la luce del sole, scatto altre foto e finalmente faccio ritorno a Kayenta dove intendo cenare (sono affamatissimo!). La Routard mi consiglia un ristorante che si trova vicino al mio albergo anche se il percorso per raggiungerlo a piedi è un po' tortuoso (e anche un po' buio ... argh ... incontro un paio di tipi che non mi piacciono affatto e svicolo rapidamente!). Quando arrivo al ristorante mi trovo la sorpresa che sta chiudendo nonostante secondo la guida la cucina chiuda alle 22 (in realtà sono le 21!) e dall'interno mi fanno capire che non hanno alcuna intenzione di accettarmi. Tornato in albergo chiedo alla reception dove posso mangiare a quest'ora e la temuta risposta è: solo da McDonalds(!!!) ... Ovviamente non prendo in considerazione l'ipotesi di saltare la cena, salto sull'auto e in 5 minuti sono di fronte a un vassoio pieno di chicken wings, patatine fritte e coca cola! Siamo in America!!!
Sveglia abbastanza mattiniera come al solito e consueta dose di miglia ... lungo il percorso non c'è molto ... pochi centri abitati, tutti piccoli e rurali, le tipiche case americane basse (uno o due piani al massimo) con giardino davanti e box, ma sono decisamente povere ... anche il legno usato per costruirle non è bello come quello di altre parti degli Stati Uniti. In tarda mattinata sono a Cortez dove mi sistemo per la notte ancora ad un hotel Best Western. Dopo aver lasciato le borse in stanza risalgo in macchina e imbocco la strada che, in salita, si inoltra nel Mesa Verde National Park ... attraverso anche una zona molto vasta dove la foresta è andata completamente distrutta in un incendio nel 2001 ... che tristezza vedere una simile desolazione dove fino a poco tempo prima era tutto verde! In meno di un'ora sono al centro visitatori all'ingresso del parco dove ottengo le consuete dettagliatissime cartine e prenoto la visita guidata a Cliff Palace. Il posto non è molto lontano e manca ancora un po' di tempo all'inizio della visita quindi ho il tempo di dare un'occhiata in giro, telefonare e, mentre raggiungo il punto di ritrovo, fermarmi per un paio di foto. Il gruppo di visitatori è piuttosto nutrito e variegato... insieme attendiamo il nostro turno ammirando il Palace da una terrazza panoramica... poi possiamo scendere con una serie di scale e arrivare all'altezza del Palace dove riceviamo le prime spiegazioni sulla costruzione e sui suoi abitanti (gli Anazasi). Si tratta di una serie di costruzioni scavate nella roccia in zone molto scoscese e difficilmente raggiungibili (un'ottima autodifesa) dove vivevano più nuclei familiari ... è incredibile pensare a quello che sono riusciti a costruire quasi mille anni fa! Entriamo poi e ci fermiamo per le spiegazioni e le foto di rito in vari punti poi si esce attraverso un passaggio piuttosto erto e stretto (meno male che mi piace la montagna!). Proseguo quindi da solo la visita del parco seguendo il percorso che in auto conduce ai vari punti panoramici e zone di interesse... in alcuni casi si trovano giusto ai bordi della strada altre volte richiedono una passeggiata nel bosco mai troppo lunga e comunque in piano ... durante una di queste ad un certo punto sento un fruscio a qualche metro da me in direzione del bosco... mi volto e intravedo un serpente che per fortuna si allontana... d'ora in poi aumenterò l'attenzione che già avevo a dove metto i piedi! Mentre in auto continuo la mia ispezione del parco riesco anche a vedere e fotografare a pochi metri di distanza alcuni caprioli che fanno capolino ai bordi della strada. Per ultimo visito il museo che sta per chiudere e poi prendo la via dell'albergo... dopo tre sere consecutive rientrando tardi per ammirare il tramonto questa sera posso fare le cose con calma e cercarmi un ristorante decente ... finisco alla Main Street Brewery (non male!) e mi rifaccio ampiamente della sera precedente ... poi finalmente il meritato riposo!
Dopo lo sconfinamento in questo angolo all'estremo sud-ovest del Colorado ritorno nello Utah e punto verso nord lungo la strada nazionale 191 grazie alla quale in mattinata sono a Moab ... per prima cosa mi assicuro una stanza al locale Motel6 che si trova un po' fuori a nord dell'abitato. Sono quindi pronto per visitare l'Arches National Park ... prima di mezzogiorno sono già all'ingresso del parco dove ricevo il consueto materiale molto utile ... da qui la strada si inerpica e offre una vista sulla valle prima di infilarsi nel parco. La prima sosta è per una passeggiata nel Park Avenue Trail dove non ci sono ancora archi, ma alcune conformazioni rocciose particolari che sembrano ricordare la Monument Valley. Successivamente mi fermo per una passeggiata attorno alla Balanced Rock una roccia enorme in cima ad un pilastro decisamente più piccolo ... sembra incredibile come questo possa sostenere la roccia soprastante! Devio quindi dalla strada principale per raggiungere una delle zone più interessanti del parco dove posso ammirare i primi "veri" archi del parco ... in poche centinaia di metri si trovano concentrati alcuni fra gli archi più famosi ... Turret Arch, North e South Window, Double Arch offrono anche lo spunto per una bella passeggiata per poterli ammirare da vicino e la sosta qui è piuttosto lunga (un'oretta o forse più). Dopo altre brevi soste per rapide foto arrivo a Devils Garden dove si trova l'unico campeggio del parco e la strada finisce ... da qui si procede solo a piedi lungo un sentiero che conduce ad una sequenza di archi veramente spettacolari. Purtroppo non ho moltissimo tempo perché ho lasciato indietro l'arco più famoso, il clou e il simbolo del parco, il Delicate Arch. Dato che il momento più adatto per ammirarlo è al tramonto, ho deciso di lasciarlo per ultimo, ma questo vuol dire che non posso attardarmi nel Devils Garden. Riesco comunque a passeggiare per un'oretta e a vedere gli archi più vicini, poi devo tornare indietro ... intanto il tempo è peggiorato e non riesco ad evitare un violento temporale che mi lava completamente. Mi rifugio in macchina e dopo essermi ripreso mi avvio verso il parcheggio da cui parte il sentiero per il Delicate Arch. Arrivo quando ancora sta piovendo e dopo averlo ammirato dal basso (è comunque parecchio lontano) devo decidere se avventurarmi o no ... esito per una decina di minuti poi, visto che il tempo sembra migliorare rompo gli indugi e mi avvio con passo spedito ... la pioggia smette presto e il tempo volge al bello, ma lungo il percorso trovo pochissima gente. Dopo un'ora abbondante di cammino sono alla meta ... lo spettacolo è davvero meraviglioso e sono felicissimo di aver scelto di partire ... per di più non c'è praticamente nessuno (solo una coppia) e posso godermi lo spettacolo in pace ... scatto alcune foto, mi avvicino e poi mi siedo ad ammirare l'arco e il resto del panorama ... poi man mano inizia ad arrivare gente, quelli che hanno approfittato del miglioramento del tempo e che vogliono essere presenti al tramonto. Ne approfitto per farmi scattare una foto e poi resto lì ... la gente inizia ad andarsene, ma io sono incapace di partire ... restano solo i pochi che dormono nel campeggio dentro il parco e che quindi non hanno molta strada da fare per rientrare ... uno di questi ha montato la macchina fotografica con cavalletto professionale e bottone per scattare senza muovere la fotocamera ... conta di fotografare l'arco con la luna alle spalle, ma le nuvole che si addensano proprio in quella zona gli offrono ben poche possibilità ... anzi la situazione peggiora continuamente ... alla fine devo andare, ho ammirato l'arco con la luce rossa del tramonto, la luna non sarà sicuramente visibile perché coperta dalle nuvole, ho trascorso qui circa due ore, sono soddisfatto! Rientro a Moab, trovo un bel ristorante in posizione panoramica sulla valle (il Sunset Grill) e poi a letto per un meritato riposo ...
Il piano originale prevedeva di partire subito da Moab e portarsi nella zona dove, a distanza di alcune decine di miglia, si trovano due parchi nazionali: Brtce Canyon e Zion ... avrei così un giorno e mezzo e potrei visitarli entrambi. Quando però mi alzo e vedo splendere il sole, ripenso ai Devils Garden dove ho avuto poco tempo e che ho visto con il cielo grigio e la pioggia ... decido allora di approfittare del sole e di visitare un parco in meno, ma di goderlo in pieno. Punto quindi l'auto verso l'ingresso di Arches e percorro la strada interna al parco fin dove termina ed inizia il sentiero di Devils Garden. Mi attrezzo da escursionista e imbocco il sentiero di ieri ... questa volta però ho decisamente più tempo ... nella prima parte procedo speditamente anche perché è un remake del giorno prima, inutile anche fare troppe foto ... evito anche un paio di deviazioni per archi minori che ho ammirato ieri. Poi, superato Landscape Arch, la passeggiata è nuova e quindi me la godo pienamente. Il passo è sempre buono, ma mi guardo attorno con attenzione per cogliere gli scorci più belli. Tratti di salita impervia si alternano a falsopiani dove è possibile respirare e allungare il passo. La prima vera tappa è dove un paio di deviazioni conducono a Partition e Navajo Arch ... in totale una mezz'ora di cammino oltre alle soste per ammirare il paesaggio e scattare le foto di rito. Quindi procedo, cammino spesso su lastroni di roccia liscia molto grandi ... ad un certo punto il sentiero mi conduce su uno di questi lastroni largo circa un metro e con un salto di alcuni metri su entrambi i lati ... non è particolarmente pericoloso, ma per chi soffre di vertigini come me fa un po' impressione ... alla fine il lastrone digrada sul lato sinistro e quando il terreno dista non più di 3-4 metri una specie di scaletta da affrontare in arrampicata libera permette di scendere. Il sentiero ora sale decisamente e conduce al Double "0" Arch, che risulta essere la meta finale del mio trekking. Volendo si potrebbe proseguire, ma non ne vale la pena, resta un solo arco ed è troppo distante. Mi fermo quindi un po' a riposare e ad ammirare la mia ultima conquista. Dopo lo sosta mi attende la discesa ... ormai conosco il percorso, non ci sono ulteriori deviazioni e ho scattato le foto che volevo quindi procedo speditamente e attorno a mezzogiorno sono di nuovo alla macchina. Qualche minuto di riposo e poi mi attende un pomeriggio alla guida. Per fortuna molte delle miglia che devo percorrere (più di 200) sono su highways ... attorno alle 17 sono a Panguitch dove prendo possesso per due notti di una bella stanza al locale Best Western, mi lavo, mi preparo e vado a cercare un bel ristorantino. Esco a piedi viste le dimensioni del paese e finisco al Cowboy's Smokehouse, un locale carino, tipicamente americano dove si mangia discretamente con il sottofondo di una cantante country che improvvisa i pezzi sulla base delle richieste dei clienti. Rientrando in albergo mi fermo a guardare le vetrine di un negozio chiuso ... il proprietario arriva, mi intrattiene e mi chiede se voglio entrare ... scopro così che è anche il proprietario del ristorante dove ho mangiato. Dopo aver girato il negozio che vende un po' di tutto e aver chiacchierato con il proprietario (piuttosto loquace, ma simpatico) torno in albergo e mi godo il meritato riposo.
Oggi la giornata è dedicata alla visita del Bryce Canyon National Park ... il tempo purtroppo è nuvoloso e minaccia pioggia, ma per il momento resiste ... in mezz'ora di auto sono all'ingresso del parco dove mi informo sui possibili trekking e acquisto una spilla per decorare il mio zaino da montagna (l'avevo già fatto negli altri posti dove ho fatto del trekking - Arches e Grand Canyon). Inizio quindi il giro fermandomi nei punti panoramici per ammirare il paesaggio e scattare delle foto ... fa decisamente freddo tanto che cadono alcune gocce d'acqua ghiacciata ... d'altra parte il tempo è bruttino e siamo a oltre 2500 metri di quota. Poi arrivo al punto di partenza del primo trekking che ho programmato ... per prima cosa mi procuro il necessario per mangiare (tramezzini - ho imparato la lezione del Grand Canyon) e da bere (acqua), quindi mi metto in marcia sul Queens Garden Trail. Lo spettacolo della discesa verso il fondo del Canyon è fantastico ... si possono vedere da vicino le stratificazioni della roccia e ammirare da varie angolazioni i pinnacoli che, visti dal basso, sono ancor più suggestivi. In alcuni tratti il sentiero è realmente sormontato dai pinnacoli, altrove è stata addirittura scavata una minigalleria attraverso la roccia. Nonostante la giornata grigia sono veramente rapito da questo spettacolo e decido di percorrere anche l'intero anello del Navajo Loop Trail ... il che vuol dire che dal fondo del canyon risalgo fino al bordo superiore (con un ripido sentiero che si inerpica in una stretta gola grazie ad una lunghissima serie di tornanti ravvicinati) per poi nuovamente scendere fin sul fondo e risalire di nuovo! In totale più di due ore su e giù per il canyon! Dopo questa prima faticosa camminata mi concedo un riposo e un ricco pranzetto (in macchina!) a base di tramezzini per prepararmi al secondo trekking di giornata sul Peekaboo Loop Trail ... più lungo ma un po' meno scosceso. Lungo il percorso non incontro moltissime persone, ma ad un certo punto incrocio un gruppo di una decina di persone impegnate ad affrontare il sentiero a cavallo ... sicuramente suggestivo, ma io preferisco camminare! Dopo altre due ore abbondanti di cammino ritorno alla macchina ... siamo già a metà pomeriggio ... la giornata è veramente volata! Proseguo l'esplorazione del parco in auto ... di tanto in tanto mi fermo nei punti panoramici segnalati fino a raggiungere Rainbow Point nel punto più estremo e più alto del parco (siamo oltre 2900 metri di quota!). Mi fermo un po' più a lungo per le ultime foto e per ammirare ancora questo paesaggio unico ... l'esplorazione è finita, non mi resta che rientrare tranquillamente alla base (una volta tanto non ho fatto troppo tardi) ... sulla via del ritorno riesco ad immortalare un'altra volta un gruppo di caprioli che passeggiano nei prati a poca distanza dalla strada, poi via verso l'albergo... un'altra giornata volge al termine. Per la cena decido di provare un ristorante diverso di fronte a quello di ieri ... il posto è più spartano, non c'è la musica dal vivo, ma il cibo non è malissimo per cui non mi lamento ... finalmente è ora di tornare in albergo e riposare ... a domani!
Il programma oggi prevederebbe di lasciare subito la zona e dirigersi verso Las Vegas, ma quando mi sveglio e vedo la bella giornata e il cielo blu non riesco a resistere al richiamo del Bryce Canyon alla luce del sole. Così, anche se la deviazione mi costa in totale una sessantina di miglia e un'ora abbondante di tempo, rientro nel parco e raggiungo i primi due punti panoramici dove mi fermo ad ammirare lo spettacolo. Poi, dopo una sosta in un negozio per alcuni souvenirs, riprendo il cammino e, dopo essere transitato per un passo che supera i 3000 metri, (l'altipiano da cui sono partito peraltro è già oltre quota 2000 metri quindi il dislivello non è così rilevante... ai bordi della strada comunque c'è la neve!) ritorno sulla highway numero 15. Finalmente da quando ho lasciato Sedona il cellulare torna a funzionare ... sono tornato alla civiltà ma non so se dire per fortuna o purtroppo ... i parchi che ho visitato sono stupendi e davanti a me si apre Las Vegas con la sua confusione e il suo traffico caotico a cui non sono più abituato! A fatica riesco a raggiungere il Motel6 che ho scelto dall'elenco e per la prima volta devo fare la coda alla reception per il check-in in hotel ... sigh! Per fortuna la stanza c'è e ne prendo possesso per appoggiare i bagagli e riposare un po' prima di lanciarmi nello Strip. Non ho alcuna intenzione di muovermi con la macchina quindi mi attende una bella camminata. Vado avanti e indietro per lo Strip un paio di volte entrando in tutti i più famosi casino ... il Bellagio, il Mirage, il Venitian, Il Caesar Palace ... mi concedo anche una deviazione piuttosto sostanziosa per mangiare ad un ristorante indiano dal nome molto originale ... Gandhi! Un ultimo giro per vedere la città di sera nella sua forma più caratteristica così piena di luci e di colori e fare altre foto con una pellicola più sensibile che mi sono procurato... ma sono troppo stanco e la vita notturna di Las Vegas non mi attira quindi rientro in albergo. Sarà perché ho sognato per anni gli Stati Uniti per i suoi parchi, sarà perché non amo particolarmente la vita notturna e il chiasso, ma devo dire che Las Vegas non mi è piaciuta ed è forse l'unico posto tra quelli visitati in questi giorni dove non sogno di tornare.
Dopo la visita ad una città unica (per fortuna!!!) come Las Vegas il mio giro si appresta alla conclusione ... ma le miglia da percorrere oggi sono comunque molte e, facendo una piccola deviazione, ho la possibilità di visitare la Hoover Dam, una delle più grandi e probabilmente la più famosa diga al mondo (anche perché al momento dell'inaugurazione nel 1935 era di gran lunga la più grande al mondo). Oltre a vedere la diga dall'esterno (e a transitarvi sopra) c'è la possibilità di una visita guidata durante la quale viene proiettato un film che illustra la costruzione e la storia della diga, si vedono foto e modellini, si accede ad una terrazza panoramica e si visitano alcuni locali della diga ... il tutto condito da spiegazioni. Purtroppo la visita è stata di molto ridotta per paura di attentati (dopo che la diga era rimasta addirittura chiusa al pubblico per lo stesso motivo per molti mesi) e alcuni dei locali più interessanti, ma anche più sensibili non sono visitabili ... peccato! Dopo la Hoover Dam, non mi resta che rientrare a Phoenix... prendo però una strada più lunga rispetto al percorso diretto, perché voglio tornare a Sedona (dove all'inizio del mio viaggio avevo notato dei negozietti carini) a per fare un po' di shopping. Quando arrivo a Phoenix è ormai buio ... ormai però ho acquisito un'ottima padronanza di strade e cartine e con un minimo di pazienza riesco a trovare il Motel6 che avevo prescelto dagli elenchi ... il più vicino all'aeroporto dato che la mattina dopo la partenza è fissata molto presto. La zona è abbastanza isolata e fa un po' paura, ma l'albergo è decente e dopotutto ci devo passare poche ore ... per andare a mangiare mi muovo in auto e vado nella zona universitaria dove c'è molta più vita ... ceno in un locale della catena di Gordon Biersch mentre alla tv trasmettono gara 4 dei playoff nba in cui Sacramento batte ed elimina Utah ... infine rientro in albergo e posso andare a dormire.
Il viaggio è finito! Ho percorso oltre 2000 miglia in 10 giorni toccando 4 Stati (Arizona, Utah, Colorado, e Nevada) e ho visto per la prima volta luoghi fantastici. Ora mi resta una sveglia all'alba e 3 voli consecutivi (da Phoenix a San Francisco, da San Francisco a Parigi e da Parigi a Milano) per un totale di quasi un giorno di viaggio incluse le soste in aeroporto!!! Alla prossima ... ritornerò!!!