Alle 9:20 raduno a tre (Fra, Roby e la mamma di Roby) in piazzale Loreto, con parcheggio di via Costa buttato per aria per lavori che si protrarranno fino alle calende greche: bagagli in macchina (tanti!) e via verso il benzinaio di viale Monza, dove diamo da bere all'assetata Cliuccia. Alle 9:58 in punto imbocchiamo l'A4 (aaaargh!) e subito ci fanno compagnia tanti camion con guidatori più o meno urlucchi ... ma noi resistiamo impavidi! A Peschiera del Garda usciamo per imboccare la tangenzialina per Affi: idea malsana perché l'abbiamo avuta in troppi ... per fortuna le cose migliorano presto e così riusciamo a prendere il Brennero, in tempo per fermarci all'Autogrill Adige Est (è già mezzogiorno) e gustarci un po' d'anguria. Ripartiamo e alle 14:00 siamo a destinazione (Ortisei): il posto è bello, a parte la rampa di 6° grado superiore per scendere a portare i bagagli, che comporta per risalire una doppia partenza della Fra (la prima ... ehm ... non era riuscita) in stile Formula 1 per non spegnere il motore a metà ... ma tutto è bene quel che finisce bene! Dopo un pranzetto a base di insalata di riso e anguria consumato sul balcone (la vista è incomparabile ...) e un riposino, alle 17:00 usciamo alla scoperta di Ortisei che è veramente carinissima: già che ci siamo diamo un'occhiata ai possibili posti per le prossime cene e ai negozietti sfiziosi per acquisti di tutti i tipi (gastronomici e non). Torniamo a casa e facciamo la doccia: il bagno non ha la porta, in compenso la toilette è a parte ma ben chiusa ... altro che Propriano!). Per cena andiamo a Santa Cristina e troviamo un posticino carino (l'Hotel Marina) dove mangiamo cose buonissime: mezzelune di spinaci, zuppa d'orzo e frutta (macedonia e frutti di bosco). Poi si torna a casa per compilare il diario e il ricettario. Notteeeeee!
Sveglia alle 7:50, ci alziamo e andiamo a fare colazione: un'orgia di Nutella, pane burro e marmellata, con tè al seguito, ma tanto oggi bruciamo le calorie con il trekking (speriamo!). Partiamo alle 9:15 e ci dirigiamo al Passo Sella in macchina: c'è un po' di traffico e anche un conducente di pullman non proprio smart! Arrivati al passo facciamo la conoscenza del parcheggiatore di auto più "...antipatico" dell'universo (è un eufemismo) e cominciamo il cammino alle 10:10. Dopo 40 minuti arriviamo al rifugio Comici e proseguiamo per il Vicenza, le nostre strade incrociano più volte quella di un gruppo di teutonici trekkers della terza età che sono anche simpatici: il sentiero non è nel complesso malaccio ma ci riserva un ghiaione e poi un'ascesa un po' faticosi (la Fra innesta il turbo appena iniziata la salita...da non credere!). Alle 13:00 arriviamo al rifugio Vicenza (m.2256) dove ci pappiamo 2 toast farciti con formaggio e prosciutto a testa, poi banana e cioccolato (poco!). La Fra dà segni di cedimento per cui il caffè è d'obbligo e anche taumaturgico...alle 13:45 ripartiamo alla volta del rifugio Demetz: il sentiero è duro perché si inerpica sulla Forcella del Sassolungo in modo moooolto ripido, ma siamo oramai due assi dell'alpinismo e in 1 h 25' ce la facciamo, giungendo a quota 2685 metri. Ci scofaniamo mezza pera a testa e poi scendiamo con la cabinovia, perché con il sentiero (quale?!) ci faremmo del male fisico! Ritornati al Passo Sella, sessione telefonica con Marina e Tiziana, poi decidiamo di fare "4 passi" (nel vero senso della parola!) in macchina ... nell'ordine: Sella, Pordoi, Campolongo e Gardena. Il giro è bello ma faticoso, torniamo a casa un po' stanchi, ci facciamo belli e poi andiamo a cena perché abbiamo una famona da lupacchiotti. Per mangiare scegliamo il "Vedl Mulin" a Ortisei, dove ci mangiamo: polenta e gorgonzola, insalata mista (Fra) e due fettone di strudel buonissimo + caffè, poi compriamo le cartoline e torniamo a casa. Ri-notte!
Sveglia alle 8:00 e poi super colazione come ieri. Alle 9:00 partiamo e arriviamo al Passo Pordoi alle 10:00: troviamo un gruppone di ragazzi romani che intruppano noi e un altro turista per fare gruppo da 20 e pagare meno in funivia. Saliamo al Sass Pordoi/Rifugio Maria e fa un freddo cane, per cui dopo un paio di foto infiliamo le felpe e partiamo per la camminata. Per prima cosa scendiamo al rifugio Forcella Sass Pordoi, e nel frattempo vediamo dall'alto l'arrivo della "Via Maria" (per alpinisti, si vede che la chiamano così per l'alto numero di invocazioni alla Madonna ... fa veramente paura) e anche l'arrivo del sentiero che sale dal passo ... bruttissimo anche lui! Continuiamo la marcia e il sentiero si divide dopo un po': a destra i pazzi che vanno alla Capanna Piz Fassa (3152 m), a sinistra noi che arriveremo "solo" al rifugio Boè (2873 m). Il nostro sentiero non è male, a parte un agevole tratto con cavi d'acciaio e un bel ghiaione con vista sul precipizio ... però dopo un'oretta giungiamo in vista del rifugio. Bè, a dir la verità prima avvistiamo un branco di stambecchi (10) e andiamo a conoscerli di persona da vicino perché non scappano: dopo un po' di foto raggiungiamo il rifugio e pappiamo il nostro pranzetto (ci impadroniamo di un tavolo così stiamo più comodi). Fa veramente freddino, per cui la tappa successiva è un caffè nel rifugio. Alle 13:15 ritorniamo indietro dopo un rapido sguardo alla Val di Mesdì: in fondo si vede Colfosco piccola piccola piccola, il vallone è stretto e ripido ... brrrr! Sulla via del ritorno troviamo prima un branco di toscani (?) ululanti, poi (giusto in quel bel tratto con i cavi) quattro "sborroni" veneti di mezza età che rompono e ci superano ... li ritroviamo dopo un po' e ri-rompono! Li spediamo dove si meritano e proseguiamo: alle 14:30 riapprodiamo alla stazione a monte della funivia, e una bella nuvola di Fantozzi fa la sua comparsa sulle nostre testoline ... Scendiamo con la funivia, molliamo gli scarponi e decidiamo di visitare l'ossario del Pordoi (1,5 km circa di cammino dal passo dove abbiamo lasciato la macchina): è carino, considerato che è un ossario. Tutto ad un tratto si mette a piovere ... indossiamo le mantelle ma diluvia veramente, per cui per un po' sostiamo alla casetta del custode mentre il temporale infuria. Quando spiove un po' ci rimettiamo in marcia, le mantelle ci riparano bene ma ... ahime ... arriviamo alla macchina con le scarpe che sembrano degli acquari (ma almeno i vestiti sono asciutti). Ripartiamo e spunta il sole ... grrrr! #@%#&@%! Una volta a casa ci docciamo e ri-usciamo per la cena: il nostro padrone di casa, mosso a pietà, ci presta l'ombrello perché nel frattempo si è rimesso a piovere. Dopo una puntata al Despar per pane e deodorante, andiamo a cena di nuovo al "Vedl Mulin", stavolta prendiamo canederli in brodo e crema di patate e porri (più gli strudel ... gnam!), poi torniamo a casa e chiaccheriamo un po' con i nostri padroni di casa. Nel frattempo diluvia e tuona ... Notteeeeeee!
Sveglia alle 8:00: super colazione e poi via verso nuove avventure! La prima è il benzinaio, che ci regala due bollini invece di uno: poi arriviamo a Canazei e facciamo un giretto di mezz'ora. Il numero di persone in giro è alto perché c'è brutto tempo e tutti sono in giro a fare shopping: ripartiamo per il Passo Fedaia e comincia a piovere sempre più forte ... arrivati al passo decidiamo di rifugiarci nel bar e prima incontriamo un bel micione che sta appollaiato fuori dal negozio di souvenirs. Dopo il caffè raggiungiamo il gatto e gli facciamo un mucchio di coccole: fuori fa freddo e piove, e il micio sembra gradire (intanto però sgraffigna il Roby e ci morde entrambi, ma è un segno d'affetto ... forse!?!). Compriamo un po' di cartoline, in gran parte contengono ricette che vorremmo sperimentare. Dopo questa sosta torniamo alla diga del Fedaia e mangiamo in macchina, perché piove: poi visitiamo il museo della 1° Guerra Mondiale, che è molto bello. Ripartiamo dalla diga e sembra che il tempo migliori ... bugia! Arriviamo a Sottoguda e, dopo aver parcheggiato, andiamo a vedere i Serrai: è un canyon molto stretto e scosceso, ma molto particolare e suggestivo ... anche se la giornata grigissima non gli rende giustizia ... nel bel mezzo della nostra passeggiata si rimette a piovere (ma allora è un vizio!). Allora torniamo indietro e ci rifugiamo al bar dove prendiamo un buon tè al lampone e vaniglia, poi ripartiamo e dopo un bel tragitto (in cui Roby diventa verde per come la Fra affronta i tornanti) giungiamo a Selva Val Gardena. Qui ci scateniamo con la spesa: yogurt, formaggio, prosciutto, frutta, pane e poi via in albergo! Pisoliamo perché abbiamo preso tanto umido e la digestione non è ancora finita, poi rotoliamo fuori dal letto e andiamo a cena al "Bistro Susi" a Santa Cristina, dove ci pappiamo un bel minestrone e risorgiamo. Fuori continua a diluviare con tuoni e lampi: torniamo a casa e ci docciamo, poi scriviamo il diario e ora notteeee!
Sveglia alle 8:00: poi ci pappiamo lo yogurt e la colazione, alle 9:10 partiamo per Campitello di Fassa. Oggi per fortuna c'è bel tempo (altro che ieri!): arriviamo a Campitello alle 10:00 e salutiamo gli zii di Roby, Piero e Michela poi prendiamo la funivia del Col Rodella dove sbarchiamo alle 10:35. Ci mettiamo a camminare come due indemoniati: alle 10:50 siamo al rifugio Friedrich August, alle 11:15 arriviamo al Sandro Pertini e alle 12:00 al rifugio Sasso Piatto (non male, eh?) dopo aver superato un paio di agevoli salite a gradinata e qualche discesa scoscesa, nonché un milione di turisti in maggioranza romani e pisani. Ci pappiamo una mela e un caffè, alle 12:40 ripartiamo per il rifugio Micheluzzi dove contiamo di pranzare. Dopo un incontro del 3° tipo con i tre porcelloni (intesi come suini di grosse dimensioni) e qualche mucca, scendiamo per il sentiero, che a un certo punto nel bosco ha un misterioso bivio: prendiamo quella che ci sembra la direzione giusta in compagnia di altri due turisti, ma probabilmente era più corretta l'altra ... perché sbarchiamo, alla fine di un migliaio di ripidi ma agevoli tornanti, a fondovalle più in basso del rifugio (però abbiamo visto gli scoiattoli!). Non ci pare il caso di risalire per arrivare al rifugio e così scendiamo alla ricerca di una zona dove fermarci a pranzare ... troviamo un tavolino da picnic e banchettiamo a pane, formaggio, prosciutto, mela e cioccolato: nella discesa troviamo una baita dove ci facciamo un buon caffè, alle 15:30 siamo a Campitello e ne approfittiamo per fare un po' di shopping (Fra i pantaloni e Roby le calze). Poi con gli zii, Piero e Michela andiamo a Sottoguda a vedere e comprare gli oggetti di ferro battuto, torniamo a Canazei e ci facciamo un giro per negozi (anche una puntata dal panettiere dove compriamo pane e pretzel). Quindi cena in hotel con banana split finale che condividiamo: segue risalita by night del Passo Sella (Roby alla guida perché ha vinto a bim-bum-bam) e ritorno ad Ortisei, doccia e nanna. P.S. Abbiamo trovato una stupenda cartolina per Matteo! Notteeeeee!
Sveglia alle 8:10: super colazione as usual, poi vorremmo andare al Boè, ma il tempo non è bello e fa freddo, quindi optiamo per una passeggiatina in Vallunga (che è a Selva). Quando ci arriviamo comincia a piovere ... infiliamo scarponi e giacconi e ci inoltriamo lo stesso: il posto sarebbe anche bello, ma piove a più non posso (a tratti anche ghiaccio) e fa un freddo cane. Tra una mucca e l'altra (i loro prodotti sono sparsi ovunque) incontriamo dei tizi di mezza età che dopo aver tentato di intavolare con noi una conversazione in perfetto tedesco si presentano come "German boys" ... mah! Cosa avremo di teutonico noi (a parte l'incoscienza di girare con questo tempo)? Boh! Visto che il tempo è sempre peggio e tuona, decidiamo di tornare indietro e ci rechiamo a Selva - dopo che Roby si è fatto fotografare davanti alla caserma dove Pertini passava le vacanze ... veramente un bel posto! A Selva facciamo shopping sia gastronomico (compresi i pretzel) che di abbigliamento: però è già mezzogiorno passato e i negozi chiudono, quindi è il caso di tornare a casa per pranzo. Quando mettiamo in moto l'auto scopriamo che ci sono 5° e si sentono tutti: corriamo a casa dove mangiamo e poi facciamo un po' di nanna per scaldarci ... Fuori il tempo è migliorato molto: ora c'è il sole e il cielo blu, e la temperatura si è alzata a 16°, ci lanciamo in una lunga passeggiata in Val D'Anna (caffè e mela compresi), poi giriamo per Ortisei ma è tutto chiuso visto che è domenica ... Siamo quasi a casa quando incontriamo un bel micino di circa un mese e gli facciamo un po' di coccole: mentre siamo in giardino a parlare con i nostri padroni di casa, il micio arriva e diventa subito l'anima della festa. Non si sa di chi è, proviamo ad affidarlo ai gatti dei vicini ma con poco successo (lui intanto ne combina un sacco e una sporta): finalmente ci suggeriscono di portarlo al ristorante vicino perché potrebbe essere uno dei loro, eseguiamo e lui viene accolto da un micio nero che lo annusa tutto e non lo scaccia (forse è la sua mamma). Molto contenti di ciò, torniamo a casa, ci docciamo e andiamo a cena al "Bistro Susi": fa freddo e questo invoglia a mangiare, ci scofaniamo canederli (Fra), wurstel (sempre Fra), stinco con verdure (Roby) e insalata mista (ancora Fra), poi ci sentiamo un po' coccodrilli e non prendiamo il dolce. Torniamo a casa (ci sono 7°C) e scriviamo le ricette: domani riproviamo con il Boè e pensiamo di pappare il pranzo in rifugio (Kostner se è possibile). Notteeeeee!
Sveglia alle 8:20: la solita colazione pantagruelica e poi andiamo a Corvara, con sosta dal benzinaio self-service altrimenti ci arriviamo a piedi ... con la Clio in spalla! A Corvara la Fra si incasina e non trova il parcheggio ma poi ha la solita botta di ... fortuna e lo trova. Saliamo in cabinovia fino alla stazione a monte (Ristorante Lago Boè) e abbiamo modo di studiare il sentiero che vorremmo poi fare in discesa: poi cominciamo a salire verso il rifugio Kostner dopo aver ammirato le caprette che inseguono i turisti (meno male che non abbiamo cibo in vista, se no tampinerebbero anche noi!). Scopriamo anche che, se avessimo avuto anche solo l'intenzione di andare al rifugio in seggiovia, potevamo scordarcelo: stanno rifacendo l'impianto e hanno smontato tutto ... anzi c'è un bel percorso di guerra da fare, compreso il tunnel sotto la teleferica. Dopo un'ora e venti di salita (si è fatto ormai quasi mezzodì) arriviamo al rifugio, ci mangiamo la mela, mandiamo gli auguri ad Alessio e al Piro e parliamo con la Vale, poi, visto che ci sono i soliti 7 gradi ed è nuvoloso, passiamo direttamente al pranzo in rifugio. La nostra scelta cade sulla polenta col formaggio, che è veramente una favola: dopo il caffè d'ordinanza decidiamo di ripartire, non senza una bella occhiata alla Marmolada avvolta dalle nuvole e, dopo la nevicata di ieri, decisamente più bianca (meno male!). La discesa avviene con un percorso diverso dall'andata e, sulla carta, semplice: dopo aver superato due o tre punti veramente ripidi con canalone scosceso al disotto, cominciamo a dubitare della sanità mentale di chi ha compilato la cartina ... però il lato positivo è che vediamo un paio di stelle alpine e una marmotta! Ci tocca pure una bocchetta in salita ma, dopo il Lac de Nino, ci fa un baffo: come Dio vuole ritorniamo sani e salvi sull'ultimo pezzo del sentiero dell'andata e, in preda ad incontenibile gioia, corriamo a farci un caffè al bar (facciamo pure la festa all'ultimo pezzo di cioccolato) e ci premiamo con due spillette da alpinisti ... ce le siamo guadagnate sul campo! Ora vorremmo scendere a piedi, ma il sentiero non si trova e le nuvole incombono, quindi ripieghiamo sulla cabinovia: riguardando il sentiero dalla cabina, conveniamo che è meglio così, era "leggermente ripido"! Giunti a Corvara ci lanciamo con lo shopping, poi ci incamminiamo verso casa ma sostiamo a Santa Cristina per vedere qualche negozio e facciamo altri acquisti poi, arrivati a casa, ci docciamo e ri-usciamo per cena, al nostro bistrot preferito: si va a canederli (asciutti o in brodo, tanto sono buonissimi), vorremmo tanto farci anche uno strudel ma non ne hanno e ripieghiamo sul tartufo nero più caffè. Al ritorno a casa (ci sono ancora 7 gradi e piove ... brrrr!) ci dedichiamo ai nostri bagagli, poi scriviamo il diario e la ricetta. Notteeeee!
Sveglia alle 8:00: poi facciamo colazione, saldiamo il conto, salutiamo i padroni di casa (siamo stati troppo bene con loro!) e dopo aver caricato i nostri bagagli - meno male che siamo solo in due in macchina perché sono tanti! - alle 9:00 partiamo alla volta di Campitello di Fassa, dove ci incontriamo con gli zii di Roby. La Fra ha un impegno inderogabile pomeridiano, per cui non si riesce a fermarsi per pranzo (sigh!): si va tutti, però, a Pozza di Fassa dove c'è uno strepitoso negozietto pieno di cose buonissime. Facciamo man bassa di canederli, formaggi, burro, dolci e chi più ne ha più ne metta, poi ripartiamo: alle 11:50 siamo in autostrada dopo aver percorso Val di Fassa e Val di Fiemme (veramente stupende), ci fermiamo verso Rovereto per il pranzo e poi ancora un paio di volte per darci il cambio. Alle 16:10 siamo a Milano, scaricare i bagagli è un'avventura perché il parcheggio sotto casa di Roby non è più agibile per i lavori...in più Roby sta ripartendo con in tasca le chiavi della Clio! La Fra le recupera e prosegue per casa, è quasi arrivata quando squilla il cellulare ... ma NON è il suo! Ops, Roby l'ha dimenticato sulla macchina insieme ad una delle borse con le leccornie altoatesine ... ma dopo lo scarico di bagagli più veloce del mondo (a che servono i box altrimenti?) e un rally verso il metrò, verranno prontamente riconsegnati al proprietario! Pur se con un finale un po' movimentato, purtroppo anche questa vacanza è finita ... SIGH! Non vediamo l'ora di gustarci la prossima! A RISENTIRCIIIIIIIIII ...