Berlino - 28 febbraio/2 Marzo 2008
Diario di bordo

Driiin! Sono le 5.15 (argh), la sveglia suona e noi ci alziamo come due zombi perchè ieri sera abbiamo fatto quasi mezzanotte. Dopo una buona colazione, finiamo di prepararci e alle 6,14 siamo puntuali ad aspettare il taxi che avevamo prenotato ieri sera: in effetti il taxi spacca il minuto, ci carica ma... dopo pochi metri parlando con il tassista realizziamo che non era quello giusto, doveva prelevare altre persone allo stesso indirizzo e, non essendo nemmeno della stessa compagnia, è costretto a riportarci al punto di partenza e ci ri-scarica davanti a casa. Il nostro radiotaxi, raggiunto per telefono, ci assicura che il taxi sta arrivando. Poco dopo arriva un altro taxi... sarà lui? Nemmeno per idea: è della stessa compagnia del primo e sta cercando la via parallela alla nostra. Siamo preoccupatissimi quando ricompare inaspettatamente il primo tassista: ha scoperto parlando con la sua centrale che, in pratica, il suo passeggero ha preso il nostro taxi e quindi a Cadorna ci porta lui, facendo i numeri per arrivare in tempo. Come Dio vuole, siamo a Cadorna alle 6,44 e riusciamo a fare i biglietti e prendere il nostro Malpensa Express delle 6.57: in aeroporto ci riposiamo un pochino e cominciamo a definire l'itinerario delle cose da vedere in giornata; ci imbarchiamo sul nostro volo Alitalia e puntualissimi alle 9.25 decolliamo. A Berlino arriviamo perfino con 20 minuti di anticipo, e troviamo un bel sole (mentre a Malpensa c'era la nebbia): ritiriamo subito i bagagli scampando la compagnia della rumorosa scolaresca in gita che era sul nostro volo e, dopo aver comprato la Welcome Card da 72 ore, con tanto di biglietto, ci accomodiamo sul bus X9 alla volta dello Zoologischer Garten. Da qui, per arrivare in albergo dobbiamo prendere la linea U2 in direzione Pankow per una fermata: facile, direte voi! Peccato che, scesi in metro, troviamo la banchina della U9 che la incrocia, ma le indicazioni per la U2 sono invece quanto mai contraddittorie, false e tendenziose: ci fanno salire, scendere, risalire da un'altra parte... e anche chiedendo ai passanti non è facile avere l'informazione giusta. Finalmente scopriamo (ben nascosta) la banchina della nostra linea: arriviamo così in albergo (Sorat Hotel Ambassador), ci occupiamo di disfare le valigie e poi ci avventuriamo alla scoperta della città. La prima tappa è il panettiere di fronte all'albergo (è l'ora di pranzo e abbiamo un certo languorino... specialmente Bibì), così compriamo dei brezel e un panino e ci rifocilliamo strada facendo. Vediamo l'ingresso dello Zoo, ci piacerebbe vedere il famoso orso Knut ma un cartello dice (più o meno, per quello che riusciamo a capire) che oggi non è possibile quindi rinunciamo ad entrare. La nostra meta di oggi è la Siegessäule, la "colonna trionfale" sormontata da un angelo che si trova in mezzo al parco di Tiergarten ed è famosa perchè compare nei film di Wim Wenders. Lì giunti, la scalata ai 285 gradini della colonna la intraprende solo Roby mentre la Fra riprende fiato e lo aspetta (si è alzato intanto un simpatico vento freddo che rende l'attesa non molto piacevole): segue una passeggiata attraverso il Tiergarten con sosta in un caffè per una salutare tazza di tè che ci ritempra e ci riscalda. Passiamo di fianco allo zoo ed arriviamo alla piazza in cui si trova la Kaiser-Wilhelm Gedächtnis Kirche, una chiesa di cui rimane solo la torre principale ("grazie" ai bombardamenti della 2° guerra mondiale) e che contiene mosaici bellissimi. Ai suoi lati si trovano una chiesa moderna e il suo campanile, meglio conosciuti come "Cipria e Rossetto" per la forma del tutto particolare: entriamo a vederli e sono molto belli, anche se lo stile è completamente diverso da quello della chiesa bombardata. Una volta usciti ci incamminiamo giù per il Kurfurstendamm, un bel viale pieno di negozi, caffè e attrazioni varie, nei cui paraggi ci sono molte cose da vedere: musei, edifici antichi e moderni, curiosità. Riusciamo anche a comprare la tessera per entrare gratis nei musei (il MuseumsPass) e così siamo ben attrezzati per i prossimi giorni. Ritorniamo a piedi in albergo e ci riposiamo un po' (i chilometri che abbiamo fatto finora non sono proprio pochi!). Si fa ora di cena e consultiamo le nostre guide (nonchè il depliant che abbiamo trovato in reception) alla ricerca di un posto dove mangiare: scegliamo una trattoria tipica berlinese nella zona di Charlottenburg, lo "Zillemarkt", e andiamo a provare la cucina locale. Ci troviamo benissimo, ci portano un monumentale stinco di maiale per Roby (il "Berliner Eisbein") e un arrosto con tanti crauti per la Fra (il "Kasseler braten"): le porzioni sono decisamente MOLTO abbondanti, al punto che ci sacrifichiamo e rinunciamo al dolce, non ci sta più nemmeno uno spillo! Rotoliamo fino in albergo e, dopo una bella doccia, ci concediamo una sana notte di nanna... ronf!


Oggi niente sveglia, che bello! La Fra in realtà è dalle 4.30 che non riesce più a dormire, sigh... Il risveglio definitivo è intorno alle 7.30 ma a nanna si sta bene e ci alziamo con calma alle 8 meno dieci. Il tempo sembra bello, ci prepariamo e andiamo a fare colazione: ci sono un sacco di cose buone e noi ne approfittiamo anche perchè la giornata sarà impegnativa. Usciamo intorno alle 9 e prendiamo la metro (linea U1 e poi U6 da Hallesches Tor) fino a Kochstrasse: poco più in là c'è il Checkpoint Charlie, che era il punto di passaggio tra i settori americano e russo ai tempi del Muro di Berlino. Lì accanto c'è il Mauer Museum che illustra e raccoglie tutta la documentazione (inclusi i mezzi di trasporto usati) sulle fughe verso Berlino Ovest ai tempi del Muro e della guerra fredda: ci sono tantissime testimonianze di quel periodo e scopriamo molte cose che non immaginavamo. Una volta usciti, risaliamo lungo Friedrichstrasse per andare a vedere i monumenti della zona, che sono proprio tanti: le due chiese del Deutsches Dom e del Französischer Dom che si fronteggiano sulla Gendarmmarkt Platz, con in mezzo la KonzertHaus e la statua di Schiller. Più in là la chiesa di Sankt Hedwig (ci mettiamo un po' a capire dov'è la facciata principale... e poi è coperta per restauri, uffa!), che dà su Bebelplatz dove si trovano gli edifici dell'Altes Bibliothek e dell'Altes Palais, con in fondo la Humboldt Universität. Leggendo la guida scopriamo che, anche se a vederla non si direbbe proprio, Bebelplatz (un tempo Opernplatz) è la piazza in cui i nazisti fecero il famoso rogo dei libri nel 1933: ora a ricordare la cosa ci sono una lapide di bronzo e un monumento (in pratica una stanza costruita sotto il suolo della piazza, con tanti scaffali vuoti). In fondo alla piazza, a separarla dalla Humboldt Universität, c'è l'Unter den Linden, il famoso viale "Sotto i tigli", con la statua equestre di Federico il Grande dalla parte del centro, e sul lato opposto il palazzo della StaatsOper (da cui deriva il vecchio nome di Bebelplatz) a fronteggiare il sacrario di Neue Wache - che ricorda i martiri di tutte le guerre e dittature - e lo ZeughausMuseum, il museo di storia tedesca. Poco oltre troviamo lo SchlossBrucke, che conduce alla MuseumsInsel in cui andremo domani. Dopo una puntata alla FriedrichWerdesche Kirche, che oggi - ricostruita a causa dei danni subiti nella Seconda guerra mondiale - ospita una gipsoteca, torniamo sull'Unter den Linden e lo discendiamo per un pezzo: si è fatta ora di pranzo e ci concediamo uno spuntino da Maredo, una catena di locali che servono cibo spagnolo ma non solo. Proseguiamo poi alla volta di Pariser Platz, in cui si trova la Porta di Brandeburgo (Brandenburger Tor come la chiamano qui). Il tempo di un brezel in condivisione e poi varchiamo la porta, giungendo al confine con il parco di Tiergarten: alla nostra destra c'è il Reichstag, il parlamento tedesco, e poco oltre il fiume Sprea, al di là del quale campeggia un modernissimo museo di arte moderna. Scopriamo anche la doppia striscia di cubetti di porfido (con targhe di bronzo ad intervalli regolari) che segna la linea in cui passava il Muro, e ci divertiamo a seguirla tornando indietro fino alla porta di Brandeburgo. Scendiamo per Ebertstrasse e incontriamo il monumento all'Olocausto: è una piazza completamente riempita di file e file di parallelepipedi di pietra, l'insieme è abbastanza inquietante... Più giù troviamo la ruota panoramica e, poco oltre, Potsdamer Platz con i suoi grattacieli avveniristici e la cupola del Sony Center, costruiti solo da qualche anno. Per la verità strada facendo abbiamo incontrato moltissimi edifici in costruzione, sia sull'Unter den Linden che altrove: Berlino sembra un gigantesco cantiere, stanno perfino costruendo una nuova stazione della metropolitana ("Bundestag", sulla linea U55) dalle parti della Brandenburger Tor. Siamo sullo stravolto per i chilometri percorsi, per cui prendiamo la metro e torniamo in albergo, dove crolliamo e ci concediamo due ore e mezza di meritato riposo. Alle 18.45 siamo pronti per uscire a cena, facciamo prima tappa al Berlin Infostore a comprare souvenir e cartoline e poi torniamo da Zillemarkt. Stasera vogliamo stare più leggeri (???), per Roby il Currywurst con patatine fritte e un bel mezzo litro di birra e per la Fra le Berliner Boulettes - in pratica due belle polpettone - con insalata di patate. Un apfel strudel caldo caldo con la salsa di vaniglia, che condividiamo, chiude degnamente la cena (con Roby che risente dell'effetto della birra e commenta... "però, il tedesco somiglia molto all'inglese" non accorgendosi che, quando ci hanno riportato il menù per scegliere il dolce, ci hanno dato stavolta la versione inglese). Torniamo in albergo in fretta, anche perchè si è messo a piovere, e andiamo a nanna.


Dopo una notte per la Fra abbastanza tranquilla, per Roby un po' meno perchè dorme male e si sveglia tutto dolorante, ci alziamo alle 8 suppergiù: fuori piove come ci avevano segnalato le previsioni del tempo, per cui ci mettiamo i vestiti più pesanti che abbiamo e, dopo una bella colazione, usciamo a prendere la metro. Scesi in Friedrichstrasse troviamo la bora, l'ombrello della Fra soccombe ben presto: raggiungiamo più velocemente che possiamo il Pergamon Museum e, dopo aver dribblato la coda grazie al MuseumPass, iniziamo la visita proprio dall'Altare di Pergamo. E' veramente stupendo e, con le audioguide che ci hanno fornito, riusciamo ad apprezzare appieno quello che vediamo (la battaglia tra dei dell'Olimpo e giganti che è descritta nel fregio che un tempo ricopriva l'altare): saliamo anche in cima all'altare stesso, dove troviamo un altro fregio proveniente dal cortile interno, in cui viene narrata la storia di Telefo figlio di Ercole, il fondatore di Pergamo. Le altre attrazioni fantastiche e da non perdere sono la porta del Mercato di Mileto (purtroppo è in restauro e tutta ingabbiata), la Porta di Ishtar direttamente da Babilonia, il viale delle processioni e una bella serie di reperti assiro-babilonesi. Anche la sezione greco-romana è interessante, ma avendo poco tempo ne vediamo un pezzettino e poi usciamo... Quando vediamo la fila sterminata di gente che si è formata all'ingresso nel frattempo, e che attende paziente sotto la pioggia, siamo ancora più contenti del MuseumPass! Ci dirigiamo al Berliner Dom passando di fianco all'Altes Museum (meriterebbe una visita a parte anche lui, ma non ce la facciamo con i tempi); la chiesa è molto barocca ma decisamente bella, e soprattutto ci offre riparo dalle intemperie. Una volta usciti è ormai ora di mettere qualcosa sotto i denti, un po' più in là troviamo un locale americano (l'Andy's Diner) dove ci dividiamo una zuppa di lenticchie che ci riscalda, servita in una scodella di pasta brisée che alla fine ci mangiamo. Ci ributtiamo nel tempaccio, facciamo poca strada e corriamo a vedere la MarienKirche, il cui stile gotico è proprio in contrasto con quello del Berliner Dom ma non meno affascinante. Sulla stessa piazza vediamo anche il Rotes Rathaus (il "Municipio Rosso") e la Fontana di Nettuno, su di noi svetta la Fernseheturm, la torre della televisione: abbiamo letto che la parte sferica in cima contiene un ristorante che ruota, chissà come sono contenti gli avventori con questo ventaccio! Dobbiamo arrivare ad Alexanderplatz ma l'impresa non è da poco, per fortuna di lì passa l'autobus che ci risparmia la strada al freddo e al gelo. In Alexanderplatz prendiamo la metro fino a Potsdamer Platz, dove purtroppo dobbiamo uscire e fare un pezzo di strada fino alla Gemäldegalerie: qui ci riposiamo per un paio d'ore ammirando capolavori di grandi artisti tra cui Vermeer, Bruegel, Rubens e tanti altri. Quando usciamo non piove più, ma c'è sempre un vento fortissimo che spira a 90 km/h: passiamo sotto la cupola del Sony Center e poi, in metro, arriviamo a Kurfurstendamm dove facciamo gli ultimi acquisti da H&M e al KaDeWe (la Rinascente locale). E' già ora di cena, dopo aver comprato i brezel da portare a casa andiamo direttamente da Zillemarkt e ci mangiamo il "Charlottenburg Spinattopf" con la torta di ciliegie, siamo un po' tristi perchè è l'ultima sera berlinese. Torniamo in albergo e, dopo la doccia, prepariamo i bagagli e andiamo a nanna... notte!!!


Ci svegliamo alle otto, guardiamo fuori dalla finestra e scopriamo che piove ancora: pazienza, per fortuna di strada a piedi dobbiamo farne poca... Chiudiamo le valigie, scendiamo a fare colazione e poi, verso le nove e un quarto, lasciamo l'albergo: in metropolitana scopriamo che il chiosco dei brezel è già aperto e ne compriamo un po' per le nostre famiglie, poi prendiamo la U2 per lo Zoologischer Garten e, da lì, l'autobus 109 ci riporta a Tegel dove arriviamo verso le dieci. Per il check-in dobbiamo aspettare una mezz'ora (nel frattempo fuori si è messo a diluviare), ma siamo tra i primissimi: facciamo imbarcare la valigia più grande e, con il trolley e lo zaino, cerchiamo di andare al gate. Individuarne l'ingresso non è facilissimo, in pratica era sì accanto al banco del check-in ma assolutamente mal segnalato e anonimo: ci sottoponiamo al controllo bagagli (soprattutto Roby viene esaminato, l'anellino del ciondolo che porta al collo - una cosa piccolissima - ha fatto scattare il metal detector). Ci fanno un po' di menate per il contenuto del trolley e ci suggeriscono di farlo imbarcare nella stiva: torniamo fuori e la fila al check-in è molto cresciuta, ma per fortuna non aspettiamo tanto e gli lasciamo anche la seconda valigia. Torniamo al controllo bagagli e ci ri-controllano (la scena ci ricorda quella del posto di guardia di "Non ci resta che piangere": "Chi siete? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un fiorino!") ma stavolta sono soddisfatti e ci lasciano passare. Ci imbarchiamo in orario e partiamo puntuali: il volo all'inizio è un po' saltellante a causa del vento, ma poi viaggiamo tranquilli: arriviamo a Malpensa con venti e passa gradi e un bel sole, lo sbalzo di temperatura da Berlino è tanto... gasp, che caldo! Recuperati i bagagli, torniamo a casa con i genitori di Roby che sono venuti a prenderci. Anche stavolta la vacanza è già finita, sigh... Alla prossima!!!